Lo Spi Cgil svolge a livello territoriale, in sintonia con la CGIL e in stretto rapporto con le altre Organizzazioni Sindacali, un’attività negoziale che sviluppa nei confronti degli Enti Locali, cercando di tradurla in verbali di accordo, su:
- Politica di bilancio e programmazione con particolare attenzione alla spesa sociale comprensiva degli interventi dei fondi strutturali e le società partecipate locali.
- Politiche fiscali e tariffarie (fiscalità nazionale e locale. Isee, tariffe dei servizi)
- Autonomie locali e nuova organizzazione territoriale ( Regioni, Città metropolitane, processo di aggregazione dei piccoli comuni ).
Torino è la provincia con il più alto numero di Comuni, 315, nella quale vivono 2.277.857 cittadini (le donne sono il 51,7%) e 1.055.731 famiglie; il Comune più piccolo è Moncenisio con 36 abitanti.
In questi ultimi 15 anni l’attività di contrattazione sociale ha portato a sottoscrivere verbali d’accordo con molte delle 315 Amministrazioni Comunali della nostra provincia.
L’attività di Contrattazione sociale si avvale anche di ricerche e approfondimenti inerenti le tematiche della programmazione dei servizi, delle politiche fiscali e tariffarie e della spesa sociale, in sinergia con i Dipartimenti nazionali.
In questo campo vanno segnalati:
- l’Osservatorio sulla contrattazione sociale, frutto del lavoro congiunto delle strutture nazionali di CGIL e Spi e della Fondazione Di Vittorio. L’Osservatorio elabora ogni anno un Rapporto che disegna quanto avvenuto nei territori in termini di Piattaforme rivendicative e protocolli d’intesa sottoscritti con le amministrazioni locali, Enti, Aziende di servizi.
- l’Osservatorio sui bilanci e la spesa sociale, in raccordo con l’Ires Piemonte Morosini. L’Osservatorio svolge analisi e rapporti annuali sulla programmazione di Regioni e Comuni con particolare attenzione alla spesa sociale e i servizi per la popolazione anziana.
Al pari della contrattazione con i Comuni lo SPI svolge una diffusa attività di confronto con le strutture che, sul territorio, realizzano sia il sistema sanitario, governato dalla Regione e dal Sistema Sanitario Nazionale, sia l’attività nel campo socio-assistenziale che i Comuni hanno delegato ai Consorzi o alle Unioni.
Quando si affrontano i temi della sanità e dell’assistenza si parla della vita e delle esigenze di ognuno di noi..Infatti , se pur non si dovesse soffrire di particolari patologie, si avverte il bisogno di sapere che, per se e per i propri cari ci sia certezza di una Sanità Pubblica, Universale, competente ed efficiente!
In questo caso la funzione del sindacato Confederale ha grande valenza nel rappresentare i bisogni dei cittadini ed in modo particolare lo Spi Cgil per le persone anziane.
Vi terremo informati di ciò che accade in ambito Nazionale, regionale e territoriale; pubblicheremo normative, delibere su avanzamento o stallo dei lavori su temi delle politiche sanitarie anche delle quattro Asl e deiDistretti della Città Metropolitana di Torino, e di come la negoziazione può incidere su:
- Liste di attesa sanitarie e specialistiche
- procedure a completamento dei servizi territoriali (case della salute)
- appropriatezza dei posti letto e presa in carico dei malati cronici
- assistenza domiciliare
- liste di attesa in residenze per anziani non autosufficienti
- applicazione nuovi LEA ( livelli essenziali di assistenza)
- piano della cronicità
Proprio sulla contrattazione è utile ricordare che il Titolo Quinto del nostro ordinamento politico, ha dotato le Regioni di autonomia nel legiferare e deliberare sulle materie sanitarie, non è infatti un caso che nel nostro Paese esistono 22 sistemi e, talvolta profondamente diversi tra loro.
E’ quindi la Regione ( per noi il Piemonte), con cui le Organizzazioni Sindacali esercitano in prima istanza la contrattazione sociale.
Il nostro Sindacato, in rappresentanza dei pensionati e delle persone anziane, con le proprie leghe, unitariamente e con le Confederazioni , è da anni impegnato a discutere e confrontarsi con le Asl e i Distretti per vigilare e favorire l’applicazione di normative e denunciarne le violazioni là dove si presentano.
Ricordiamo che nel 2018 ricorrono i quarantanni di importanti leggi che sanciscono il diritto alla salute: la riforma sanitaria (Legge 833 del dicembre 1978), la legge 180/1978 sulla psichiatria e la legge 194/1978 sulla tutela della maternità e sull’interruzione volontaria sulla gravidanza.
Oggi queste leggi a causa dei continui tagli alle risorse, spesso drammatiche, stanno subendo pesanti ridimensionamenti.
Bisogna urgentemente invertire la marcia rafforzando l’idea che garantire il Diritto Universale alla salute e alla Cura, attraverso il servizio sanitario nazionale è un’eccellente investimento economico.. e non un peso sociale.
Come dire: la sanità fa “bene” alla salute, all’economia e all’occupazione!
Sintesi accordi con i Comuni 2014-2017 CGIL vol 8_Tavole_Sintetiche