La propaganda razzista prospera sul principio secondo cui una bugia ripetuta cento, mille, un milione di volte diventerà una verità. Le bugie sono più efficaci della verità, perché costruite appositamente per risvegliare timori e desideri reconditi. Ma i fatti alla fine sono più forti: vogliamo ricordare qualche fatto che può facilmente smentire le bugie più ripetute. Una specie di coltellino svizzero per smentire con fatti e fonti i luoghi comuni più diffusi.

L’Italia ospita più migranti di tutti gli altri paesi
No. L’Italia ospita un profugo ogni mille abitanti, e in generale non oltre sei migranti ogni 1000 abitanti, niente a paragone di Svezia (23,4), Malta (18,3), Norvegia (11,4), e poi vengono Germania, Francia, Grecia che ospitano più profughi di noi. Al di fuori del’Europa paesi molto più poveri dell’Italia ne ospitano moltissimi: Giordania (87), Ciad (34), Sud Sudan (21), Turchia (21), Mauritania (19), Libano (232).

C’è inoltre un milione di cittadini di origine straniera residenti in Italia (provenienti da paesi non UE). Ma ci sono anche quasi cinque milioni di migranti italiani all’estero. Quindi siamo ancora un paese di migranti, che dipende dall’accoglienza di altri paesi.

Li mettiamo negli hotel a tre stelle
Ma quali hotel? Appena sbarcati vengono messi in centri di emergenza. Dopo, spesso vivono in baracche che si costruiscono da soli con plastica e lamiere. Se qualcuno vuol fare il cambio, si accettano prenotazioni.

Paghiamo 40 euro al giorno i clandestini coi nostri soldi
No, i richiedenti asilo appena sbarcati ricevono una diaria di 2,5 euro al giorno (pagati non con i nostri soldi ma con specifici fondi europei . Poi, quando lavorano, prendono anche 2 euro l’ora per un massacrante giorno di lavoro a raccogliere pomodori. Qualcuno vuole fare a cambio?
E dove finiscono allora i nostri soldi? Nel buco dell’evasione fiscale (38 miliardi l’anno). Ma per questo nessuno s’indigna.

Paghiamo per gli immigrati mentre invece di curarci dei nostri poveri
No, noi intaschiamo. Tra tasse e contributi previdenziali i migranti hanno portato 13,3 miliardi di euro alle casse dello stato, le spese sostenute sono state di 11,9 miliardi, lo stato già ha guadagnato 1,4 miliardi. Sarebbero molto di più se fossero tutti regolarizzati, senza il reato di clandestinità.
A dirla tutta i soldi usati per l’accoglienza sono fondi europei, che non potrebbero comunque essere spesi per altri usi: o si spendono o si restituiscono.

Sono pieni di soldi, tanto che hanno tutti il telefonino
Che abbiano il telefonino è vero. In un viaggio così pericoloso, il telefonino non è un lusso, è la sopravvivenza. Serve ad avvisare la famiglia in caso di rapimento, serve a non perdersi, serve a salvarsi quando attraversano la terra di nessuno. Molti migranti spendono un terzo di tutto quello che hanno prima di partire per un telefono.

Ci rubano il lavoro
No. Le analisi statistiche riportate dall’Istituto universitario europeo – in uno studio cofinanziato dall’Unione europea – mostrano che la disoccupazione e l’immigrazione nei paesi europei non vanno di pari passo, ma anzi si muovono in direzione opposta.

L’immigrazione aumenta la delinquenza
No, non è vero. L’aumento degli stranieri si è accompagnato a una diminuzione dei reati. Tra il 2007 e il 2015 numero degli stranieri residenti in Italia è passato da circa 3 milioni a poco più di 5 milioni. Gli indicatori di criminalità sono diminuiti: meno gente (da 2,9 milioni a 2,6) meno omicidi (1600 a 1200 – mai stati così pochi dall’unità d’Italia), meno rapine (da 52000 a 35000) e le violenze sessuali (da 5000 a 4000). Il numero dei furti è rimasto invariato.

Sono delinquenti, non come i migranti italiani, che lavoravano sodo
Ecco cosa scrivevano in America dei nostri nonni:
Quanto a omicidio, stupro, ricatto e rapimento sono specialisti nati. Dice la Commissione per l’immigrazione: “I criminali italiani sono i più numerosi e creano il massimo allarme per il carattere violento dei loro crimini nel nostro paese”.

Non sono come gli emigranti italiani in America. Noi eravamo rispettati perché lavoravamo
Gli americani non la pensavano così. Questo scriveva la Commissione Immigrazione del Congresso americano degli italiani:
L’Italia ha inviato oltre 230.622 persone in più. NON POSSIAMO ASSIMILARE QUESTO NUOVO ENORME FLUSSO. L’influenza funesta di un tipo così basso di immigrazione sulla nostra civiltà, sul lavoro, sulla morale e sulla cittadinanza è palese a tutti gli osservatori.
Gli italiani, per quanto dotati intellettualmente, hanno determinati tratti che li rendono inadatti al nostro paese per i prossimi anni, a causa di certi tratti noti a tutti, che li rendono incapaci di essere scelti, o di divenire destinatari della cittadinanza americana, o di ottenere la residenza, almeno fino a quando avranno imparato ad apprezzare la pratica e i principi basilari della legge e dell’ordine.
Di solito vivono in vagoni vecchi merci logori ultra-affollati.

Premono sempre più numerosi alle nostre coste
n realtà gli arrivi in calo, quindi sembra che il crescere dell’insofferenza sia più legato alla propaganda elettorale. Dal primo gennaio del 2018 ad oggi, secondo dati del ministero dell’Interno, gli stranieri sbarcati in Italia sono stati 14.330: un calo del 76,8% rispetto al 2017 (61.799) e del 72,37% rispetto al 2016 (51.863). In particolare, quelli provenienti dalla Libia sono scivolati dai 59.277 dei primi sei mesi del 2017 ai 9.832 dell’anno in corso: l’83,4% in meno nell’arco di 12 mesi.

Le ONG sono i taxi del mare
I dati in mostrano che non c’è nessun rapporto tra il soccorso in mare svolte dalle Ong e gli sbarchi sulle coste italiane. Secondo l’ISPI il numero di partenze tra il 2015 e oggi è determinato da altri fattori, tra cui le attività dei trafficanti sulla costa e la “domanda” di servizi di trasporto da parte dei migranti nelle diverse località libiche.

I migranti in crociera?

Definire crociere i viaggi dei migranti è brutale cinismo. Come descritto dal reporter Fabrizio Gatti: “C’è di peggio alla morte. C’è una vita di stenti. Di elemosina. Di fatica a scaricare camion o a selezionare rifiuti nelle discariche e rivenderli per pochi spiccioli. C’è il pianto affamato dei figli più piccoli, tutti i giorni e tutte le notti” (Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini, di Fabrizio Gatti)
Ogni anno nel Mediterraneo muoiono circa 3000 persone, tra cui tante donne, tanti bimbi. Quasi tutti muoiono affogati. Ma oltre a questi, dal 2015 a oggi, 8.865 persone sono morte in Africa, nei campi di prigionia, nel deserto, di fame o di freddo, o uccisi da qualche milizia.  Dal settembre 2014 22.500 persone sono morte i scomparse nel tentativo di raggiungere l’Europa. Chi ha fatto questo viaggio proprio non lo chiamerebbe una crociera.

Le ONG sono i colluse con i trafficanti
E’ triste vedere una campagna di odio che si scaglia proprio sulle migliaia di volontari che dedicano tempo, energie e soldi di tasca loro per salvare vite e aiutare chi si trova in difficoltà. Tante accuse sono state lanciate di collusione con gli scafisti, con grande risalto nei media. Si sono rivelate tutte accuse vuote, ma questo ai media è interessato di meno. Anche la famosa inchiesta sulle ONG è finita nel nulla.  Ma ancora viene citata come prova di collusione: una collusione che non esiste.

Le ONG fanno i soldi sui migranti
Le ONG e i loro volontari spendono tempo e denaro di propria tasca per salvare vite e assicurare servizi che lo stato non è in grado di fornire. Chi guadagna sui migranti sono gli imprenditori e agrari che li assumono al nero, senza uno stipendio decente, senza pagare i contributi. Loro sono felici che ci sia il reato di clandestinità, così se protestano li minacciano di rispedirli a casa.

Poi ci sono i gruppi politici che costruiscono le loro fortune sulle campagne di odio razzista. Loro sì, fanno i soldi con i migranti.

 

Di Sergio Baffoni – da Strisciarossa.it