500 questionari somministrati alle persone iscritte al sindacato dei pensionati della CGIL per conoscere ritardi e rinunce alle prestazioni sanitarie a causa della pandemia.
Particolarmente grave la situazione in campo oculistico, confermata da un vasto numero di persone ricorse al privato anche per intervento chirurgico.
Significative le difficoltà per cardiologia, radiologia, diagnostica di laboratorio, ginecologia, urologia. Al 65% dell’utenza che ha dovuto rinunciare alla prestazione non è stata proposta una nuova data. Il 70% delle persone intervistate ha fiducia nel servizio pubblico.
Occorre abbattere le liste di attesa e favorire l’accesso alle cure e alla diagnosi in tempi adeguati, puntando rapidamente su un progetto di medicina del territorio e di cure di prossimità anche con l’uso della nuova tecnologia e con una forte integrazione socio-sanitaria. Ripensare e adeguare la rete ospedaliera e le case della salute, andando oltre la discussione sulla sede del nuovo ospedale di Ivrea e valutando a livello distrettuale le reali necessità.
Fondamentale prevenire le conseguenze che i ritardi e le rinunce alle cure potranno determinare in futuro sulla salute delle persone e sull’aumento delle disuguaglianze, in particolare per le persone anziane e più lontane dagli attuali servizi, con particolare attenzione alle cronicità e alla non autosufficienza, superando le liste di attesa e puntando alle cure domiciliari.
Auspichiamo che la campagna di vaccinazioni raggiunga al più presto tutta la popolazione anziana e fragile e chiediamo che in tutte le RSA siano consentite in sicurezza le visite dei familiari. Approfondimenti negli allegati:
– commento ai questionari
– slides sull’elaborazione dei dati raccolti
– articolo su “La Sentinella”