Dopo l’incontro di mercoledì con il ministro Luigi Di Maio che è durato circa tre ore e nel corso del quale,  per la prima volta,  il governo – che ha sempre evitato il confronto con il sindacato e ha provato a battere la strada della disintermediazione – si è mostrato disponibile a discutere con le parti sociali, riportiamo il primo commento a caldo del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini:

“Siamo di fronte ad una novità: l’apertura di un confronto sulle nostre proposte, anche se non c’è alcuna certezza sui risultati. Abbiamo chiesto anche un cambio di metodo: il confronto deve avvenire prima che si prendano le decisioni, poi ci potrà essere consenso o meno, ma se non ci sarà ognuno potrà riprendere la propria strada. In ogni caso questo risultato è il frutto delle lotte e delle mobilitazioni che abbiamo messo in campo finora e di quelle che abbiamo deciso di fare, come lo sciopero del settore delle costruzioni ”.

I segretari generali di Cgil, Cisl, Uil hanno incassato dunque questa disponibilità, ma il giudizio sul confronto dovrà riguardare il merito delle questioni che saranno affrontate su tavoli specifici (a fronte del calendario dei prossimi incontri).

In vista dell’apertura dei tavoli con il governo e in particolare sulle questioni relative allo sblocco dei cantieri e in generale al rilancio delle attività nel settore delle infrastrutture, Maurizio Landini ha chiesto anche un confronto urgente sull’articolo 177 del codice appalti che prevede la possibile esternalizzazione dell’80 per cento dei servizi delle municipalizzate.

La discussione su questo punto è urgente perché si deve decidere prima del 31 marzo, data di sblocco delle esternalizzazione. Per quanto riguarda più in generale le norme sugli appalti, Landini ha spiegato bene la posizione del sindacato: “Abbiamo chiarito che il problema non è la diminuzione della burocrazia, ma quello che non è accettabile è la liberalizzazione del subappalto”.

Anche sulla questione del salario minimo, il segretario generale della Cgil ha ribadito la centralità dei contratti che devono essere erga omnes. Si deve andare avanti quindi sull’applicazione dell’accordo sulla rappresentanza, sbloccando le procedure burocratiche dell’Inps che dovrà certificare appunto l’effettiva rappresentanza dei sindacati.

Anche nel campo dei rider servono norme chiare contrattuali. Ma ci sono anche molti temi fondamentali che andranno messi in calendario, ha detto Landini: dal fisco, alla previdenza, passando per l’autonomia differenziata delle Regioni che mette a rischio l’unità del Paese.

Dopo l’incontro il governo i segretari di Cgil, Cisl, Uil hanno incontrato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Si mettono a punto proposte comuni tra sindacati e imprese sulle questioni strategiche del lavoro e del ruolo che dovrà giocare l’Italia nell’Unione europea.