Camusso, Furlan e Barbagallo al termine della segreteria unitaria di ieri, convocata per valutare il DEF presentato dal Governo, giudicano il Def “debole”, lo sviluppo e il lavoro “sono i grandi assenti”.
Per CGIL-CISL-UIL anche sugli investimenti per le infrastrutture, sulla sanità, su formazione e istruzione “c’è un’assenza di idea di futuro”.
Il Def è “del tutto insufficiente per far ripartire il Paese”; nel testo del governo mancano sia gli investimenti infrastrutturali, materiali e immateriali, sia quelli sociali.
Del tutto assenti sono i riferimenti all’innovazione e alla Pubblica Amministrazione e nel rapporto con la contrattazione in essere e quella ancora da svolgere.
Fumosi i riferimenti al reddito di cittadinanza e al suo collegamento con il lavoro. Problemi esistono anche rispetto ai temi del mezzogiorno e del lavoro discontinuo e precario.
Rispetto “a quota 100” c’è una base di confronto, ma manca un riferimento sulla previdenza per i giovani e le donne e, la separazione tra previdenza e assistenza.
Sul fisco, nel Def non si prevede nulla nel merito, per quanto riguarda l’evasione fiscale, anzi, in controtendenza appare il pericolo che vi siano nuovi condoni.
Per questi motivi, Cgil Cisl e Uil hanno deciso di mettere a punto una piattaforma unitaria, che parta da lavoro, fisco e pensioni, che verrà sottoposta al varo degli esecutivi unitari e poi alla discussione degli attivi nei territori e delle assemblee nei luoghi di lavoro (dalla seconda metà di ottobre) e chiedono che si apra il confronto con il Governo e il Parlamento.