A Torino fra il 18 e il 20 dicembre del 1922 le squadracce fasciste compirono una strage.
Nell’eccidio furono assassinate 11 persone e ferite 30, soprattutto sindacalisti, ma anche comunisti finiti nel mirino delle camicie nere dopo che, il giorno prima, un tranviere comunista, appunto, era riuscito a sfuggire ad un agguato fascista uccidendo due degli aggressori.
La rappresaglia guidata dal Pietro Bradimarte fu atroce, con l’assalto alla Camera del Lavoro, poi anche al Circolo comunista di Borgata Nizza e al Circolo dei Ferrovieri.
Per sfregio i fascisti legarono ad un camion il corpo del segretario torinese della Fiom, Pietro Ferrero, e ne trascinarono il corpo, martoriandolo.
Benito Mussolini telefonando al prefetto di Torino disse: «Come capo del fascismo mi dolgo che non ne abbiano ammazzato di più; come capo del governo debbo ordinare il rilascio dei comunisti arrestati».
96° anniversario Strage di Torino – locandina