Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per ricordare le vittime di maltrattamenti, abusi e femminicidi e per combattere le discriminazioni e le disuguaglianze di genere.

Secondo il rapporto dell’OMS – Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne: diffusione e conseguenze sulla salute degli abusi sessuali da parte di un partner intimo o da sconosciuti – La violenza contro le donne rappresenta “un problema di salute di proporzioni globali enormi”. Redatto in collaborazione con la London School of Hygiene & Tropical Medicine e la South African Medical Research Council, il rapporto analizza sistematicamente i dati sulla diffusione della violenza femminile a livello globale, inflitta sia da parte del proprio partner, sia da sconosciuti. L’abuso fisico e sessuale è un problema sanitario che colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo e, cosa ben più grave, è che ad infliggere la violenza sia nel 30% dei casi un partner intimo.

Dall’inizio dell’anno, nel 2022, sono 77 le donne vittime di femminicidio (qui il link dei dati) in Italia e durante i mesi di lockdown è stata uccisa una donna ogni due giorni dal proprio partner. Nel 2021 sono state addirittura 61, nel 2020 65, nel 2019 67 e nel 2018 72.

Qui elenchiamo tutte le iniziative che organizziamo in vista del 25 novembre:

  • Mercoledì 16 novembre, ore 15: Presentazione del libro “Dalla parte delle Donne” di Tullia Todros. Al Centro incontri di C.so Belgio 91 a Torino. Scarica locandina e dettagli qui.
  • Lunedì 21 novembre, ore 16,30: Conferenza sul tema della violenza di genere dal titolo “Se hai paura non è amore”. Al Teatrino Civico di Chivasso, piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa. Scarica locandina e dettagli qui.
  • Mercoledì 23 novembre, alle 16 preso il Centro incontri di C.so Belgio 91 a Torino, la Lega 1 Centro-Est organizza l’incontro con Claudio Canal dal titolo “Femminicidi, lo sguardo dell’altra metà, quella che non ti aspetti”. Scarica locandina e dettagli qui. (EVENTO ANNULLATO PER MALATTIA)
  • La Lega 6 organizza un volantinaggio sul territorio per sensibilizzare il tema. Qui il volantino.
  • Giovedì 24 novembre, ore 18.00, Novacoop via Livorno 51 – Torino: apericena con incursioni teatrali, monologhi e interventi che finirà con l’illuminazione dell’installazione “INSIEME CONTRO LA VIOLENZA”, opera d’arte collettiva, a cui ha contribuito anche la CdL, inaugurata l’anno scorso nel cortile dell’area commerciale. Alcune bambine e bambini leggeranno una controfavola realizzata all’interno del progetto “Le Controfavole”, ideato e realizzato da CGIL Torino e dal suo Coordinamento Politiche di genere, SPI Cgil Torino e dal suo Coordinamento Donne, FLC Torino, Artemixia, Mais Ong, ACD media partner, in collaborazione con Filcams Torino, Filt Torino, Slc Torino e con il patrocinio della Città di Torino e della circoscrizione 7.
  • Venerdì 25 novembre: sarà appeso un drappo rosso fuori da ogni sede e sarà distribuito, come ogni anno, il manifesto CGIL CISL UIL Torino nelle sedi e nei luoghi di lavoro.
  • Venerdì 25 novembre, ore 16.00, Parco Dora c/o Novacoop via Livorno 51 – Torino: all’interno del progetto “Inneschi – Azioni a catena contro la violenza” a cui la CdL partecipa da alcuni anni, saranno presenti per tutta la giornata stand con materiali informativi e, dalle ore 16.00, interventi delle varie associazioni – per la CdL interviene Gloria Pecoraro, titolare Cgil Torino nella Consulta femminile comunale (CFC) e Responsabile del Coordinamento Donne Fisac Torino e Piemonte.
  • Venerdì 25 novembre, alle ore 18.00, sala Levi – Biblioteca Archimede di Settimo Torinese: in occasione dell’esposizione della mostra “Madri della Repubblica”, organizzata dalla Città e dal Forum Donne di Settimo T.se, a cui hanno aderito, tra le altre, la CdL e lo Spi di Settimo, interviene Alfonsina D’Onofrio, Responsabile della CdL di Settimo (locandina allegata). FISAC Torino e Piemonte: Il Coordinamento Donne pubblicherà sul sito della Fisac Torino e Piemonte per il 25 novembre “Stati di violenza”, una riflessione sulla violenza a partire dalla condizione delle donne in alcuni Paesi (Iran, ma non solo) fino ad arrivare alla situazione italiana e territoriale. FILT Torino e Piemonte: Il 25 novembre dalle 10,30 alle 14,30 davanti alla stazione Porta Nuova di Torino (lato p.zza Carlo Felice): gazebo Filt Torino e Piemonte per la distribuzione di un volantino e di un bracciale contro la violenza.
  • Venerdì 25 novembre, a Collegno, presso la Camera del Lavoro, alle 12 in via Rodolfo Morandi 5 lo Spi e la CGIL inaugurano una panchina rossa insieme all’amministrazione comunale.
  • Venerdì 25 novembre, la Lega SPI 12 di Nichelino aderisce alla giornata a Nichelino contro la violenza sulle donne. Alle 9.15 presso le panchine rosse della città “Diamo voce alle panchine rosse” Panchine rosse animate dalle associazioni e dalle scuole con distribuzione di materiale informativo. Alle 10.15 in Piazza Di Vittorio “Nichelino contro la violenza di genere” Mobilitazione aperta a tutta la cittadinanza in collaborazione con il Collettivo RedBench. Interventi e attività sul tema della violenza di genere. Qui la locandina.
  • Venerdì 25 novembre, alle 17 a Gassino Torinese, la Lega 278 celebra la giornata sulla panchina rossa difronte al comune e poi alle 21 invita tutti e tutte allo spettacolo di danza e prosa al Teatro Vecchio Mercato di piazza Sampieri. Qui la locandina.
  • Venerdì 25 novembre, alle 12 alla Camera del Lavoro di Collegno cerimonia di inaugurazione della panchina rossa, simbolo della violenza contro le donne. Qui la locandina. 
  • Sabato 26 novembre, alle 15,30 a Castellamonte presso il centro congressi “PieroMartinetti” il Coordinamento Donne SPI CGIL Alto Canavese organizza un pomeriggio di riflessione con letture sceniche, momenti musicali e presentazioni di libri. Nella locandina tutti i dettagli.
  • Mercoledì 30 novembre ore 15:00 Lo SPI CGIL LEGA 9 (Nizza) Torino con il patrocinio della Circoscrizione 8 in occasione della Giornata Internazionale contro la VIOLENZA SULLE DONNE promuove nella Sala Consiglio della Circoscrizione 8 in Corso Corsica, 55 – Torino un I N C O N T R O – D I B A T T I T O. Saranno presenti il Segretario SPI CGIL Lega 9 Torino Giovanni Tufaro la Vice Presidente della Circoscrizione 8 Noemi Petracin. P A R T E C I P A N O l’Avvocata Silvia Lorenzino – Relatrice e membro del Centro ANTIVIOLENZA Svolta Donna, Lucia Centillo – Segreteria SPI CGIL Torino, Anna Maria Odenato – Coordinamento Donne Lega 9 Torino. Scarica locandina e dettagli qui.
  • Mercoledì 30 novembre, ore 17.30, al salone Pia Lai, in via Pedrotti presso la sede della CGIL Torino, la Camera del Lavoro di Torino, in collaborazione con la Rete +di194voci, presenta il libro di Simona De Ciero “Il diritto di scegliere. Sull’aborto. Storie e riflessioni oltre alla retorica”. Ne discutono insieme all’autrice: Lara Ghiglione, Resp. Pol. di genere CGIL nazionale; Jacopo Rosatelli, Assessore Diritti e Pari opportunità del Comune di Torino; attivista Rete +di194voci; Elena Petrosino, segreteria Cdl Torino.
In più vi ricordiamo che il Coordinamento nazionale donne, guidato da Mina Cilloni insieme allo Spi Cgil Nazionale hanno deciso di accendere una luce sulla violenza contro le donne over60 attraverso un’indagine nazionale realizzata dall’Ires di Bologna e l’Alta scuola. L’indagine, tutt’ora in corso, sarà condotta mediante un questionario cartaceo e online, ovviamente anonimo, e rivolto a tutte le voci che vorranno partecipare. Le donne in Italia continuano a morire, una ogni tre giorni, per il semplice fatto di essere tali. Tra l’agosto 2021 e l’agosto 2022, ne sono state uccise 125, per il 90 per cento da partner, ex fidanzati e mariti, padri o fratelli.
👉 Vi ricordiamo che potete compilare il questionario, ovviamente anonimamente, a questo link

La data del 25 novembre non è casuale ma vuole ricordare un brutale assassinio avvenuto nella Repubblica Dominicana, dove le tre sorelle Mirabal, considerate rivoluzionarie, vennero torturate e uccise.

La violenza contro donne rappresenta una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti che, a ancora oggi spesso non viene denunciata a causa dell’impunità, del silenzio, della stigmatizzazione e della vergogna che la caratterizzano. Nella maggior parte dei casi la donna che denuncia risulta essere già stata vittima di pregressi maltrattamenti, taciuti per anni. Questo tipo di violenza può essere agita in modi diversi: può essere violenza fisica, sessuale, psicologica ed anche economica. Nello specifico si qualificano atti di violenza:

La violenza del partner in situazioni di intimità (maltrattamenti, abusi psicologici, stupri coniugali, femminicidio); la violenza e molestie sessuali (stupro, atti sessuali forzati, avance sessuali indesiderate, abusi sessuali su minori, matrimonio forzato, molestie di strada, stalking, molestie informatiche); il traffico di esseri umani (schiavitù, sfruttamento sessuale); la mutilazione genitale femminile.

La violenza, in tutte le sue forme, si radica e progredisce nella disuguaglianza e nella discriminazione.

Secondo l’Articolo 1 della Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, emanata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993, la violenza contro le donne è “ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”. Le conseguenze negative per la salute psicologica, sessuale e riproduttiva colpiscono le donne in ogni momento della loro vita.

Il nostro sistema sanitario mette a disposizione di tutte le donne, italiane e straniere, una rete di servizi sul territorio, ospedalieri e ambulatoriali, socio-sanitari e socio-assistenziali, anche attraverso strutture facenti capo al settore materno-infantile, come ad esempio il consultorio familiare, al fine di assicurare un modello integrato di intervento.

Uno dei luoghi in cui più frequentemente è possibile intercettare la vittima è il Pronto Soccorso.

E’ qui che le vittime di violenza, a volte inconsapevoli della loro condizione, si rivolgono per un primo intervento sanitario. Nello specifico, presso alcuni Pronto soccorso in Italia si sta sperimentando un percorso speciale per chi subisce violenza, contrassegnato da un codice rosa, o uno spazio protetto, detto stanza rosa, in grado di offrire assistenza dal punto di vista fisico e psicologico e informazioni sotto il profilo giuridico, nel fondamentale rispetto della riservatezza.

Proprio nel 2021, ha compiuto 10 anni un’importantissima convenzione, nota come convenzione di Istambul, che rappresenta un pilastro nella lotta alla violenza sulle donne. La Convenzione di Istanbul, ovvero la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, è nata in seno al Consiglio d’Europa nel 2011, la Convenzione è il trattato internazionale vincolante di più ampia portata per affrontare questa grave forma di violazione dei diritti umani.

I suoi obiettivi sono prevenire la violenza, proteggere le vittime e perseguire penalmente i loro aggressori. Esorta e monitora i firmatari affinché adeguino le proprie leggi prevedendo tutte le nuove fattispecie di reato individuate dalla Convenzione: non solo violenza fisica quindi, ma anche psicologica e connessa alle costruzioni sociali.

La Convenzione ha come obiettivo quello di rendere intollerabile la violenza di genere e getta le basi per rendere più sicura la vita delle donne all’interno e all’esterno delle mura domestiche e dei confini europei. Il trattato è stato infatti ratificato da paesi dell’Unione europea ma anche extracomunitari, dal momento che il Consiglio d’Europa è un organismo allargato a 47 Stati membri.

La Convenzione sta attraversando una fase turbolenta della sua vita: per la prima volta un paese, la Turchia, ha deciso di sfilarsi e altri membri mostrano da tempo scetticismo e ripensamenti, come la Polonia e l’Ungheria.

Un altro passo avanti nella lotta contro la violenza sulle donne è stata la legge n. 69/2019, nota come “Codice Rosso” entrata in vigore il 9 agosto 2019. Si tratta di una legge volta a rafforzare la tutela delle vittime dei reati di violenza domestica e di genere, che ha inasprito le pene per i delitti di violenza sessuale, ha introdotto nuove specifiche fattispecie di reato e velocizzato le procedure a tutela della vittima.

Si deve a tale legge l’introduzione dell’art. 612-ter c.p., dopo il delitto di stalking, quello di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate, noto come revenge Porn; e dell’art. 558-bis c.p., che delinea il delitto di costrizione o induzione al matrimonio; dell’art.583- quinquies che puniscecon la reclusione da 8 a 14 anni e l’ergastolo quando consegua l’omicidio della vittima, ildelitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.

Ma nessuna legge potrà mai essere veramente efficace contro la violenza di genere quanto la prevenzione.

Prevenzione finalizzata all’educazione delle nuove generazioni che parta dal rispetto delle differenze, passi da una comunicazione dei mass media più rispettosa della figura femminile, per arrivare al raggiungimento dell’uguaglianza come valore universale.

Perché domani è troppo tardi. Perché bisogna agire oggi.