Si è tenuto ieri, presso il Ministero del Lavoro, l’incontro chiesto unitariamente da Cgil, Cisl, Uil con il sottosegretario Claudio Cominardi e il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico, sul tema molto delicato del riconoscimento dell’anzianità contributiva piena, per il perfezionamento del diritto a pensione, per coloro che svolgono lavoro a part time verticale ciclico.
I sindacati, che hanno posto la questione da tempo, ora chiedono “un intervento immediato, anche con un semplice atto amministrativo, dell’Inps e del Ministero”.
Questi lavoratori, che poi sono spesso lavoratrici, sono costretti infatti a lavorare molti più anni per raggiungere il traguardo pensionistico.
Nonostante la corte di Giustizia europea abbia già da tempo affermato che la disciplina italiana per questi lavoratori è discriminatoria.
Inoltre sono molte le sentenze, anche della Cassazione, che condannano l’Istituto previdenziale. Nonostante questo, si continua a negare il riconoscimento di tale diritto, che impegna tutti i lavoratori in queste condizioni ad attivare contenziosi che impattano in termini di costi anche sul bilancio dell’Istituto.
All’incontro erano presenti anche il sottosegretario del Mef Alessio Villarosa, il capo dell’ufficio legislativo del Ministero del Lavoro e il vice capo di gabinetto del Ministero del lavoro.
Per la Cgil erano presenti Roberto Ghiselli segretario nazionale Cgil e Ezio Cigna responsabile
previdenza pubblica Cgil.
La prima valutazione dell’incontro da parte della Cgil è positiva: le richieste sono state recepite, a quanto pare anche nei tempi.
Si ventila infatti la possibilità di trovare una soluzione del problema con i prossimi strumenti del Governo, come il decreto fiscale o la legge di delegazione europea (entrambi nel corso di ottobre). Nel frattempo il Mef e l’ufficio legislativo del Ministero hanno chiesto di poter avere una relazione tecnica aggiornata da parte dell’Inps, per iniziare a lavorare nella direzione indicata.
In attesa di verificare gli impegni assunti, la Cgil ritiene necessario proseguire nel percorso politico che era stato ipotizzato, continuando ad organizzare iniziative nei territori e nei luoghi di lavoro per informare e sensibilizzare i lavoratori mantenendo alta l’attenzione su questo tema.