“La Cgil sostiene e si unisce alla mobilitazione della Filt di Genova e dei portuali, per chiedere al governo italiano di non consentire il permesso di attracco nei porti italiani alla nave Bahri Yanbu con il suo carico di armi, ancora una volta destinate alla guerra nello Yemen”.

Così il segretario confederale della Cgil nazionale, Giuseppe Massafra. “Il nostro Paese, il nostro sistema produttivo e industriale, il lavoro – aggiunge il dirigente sindacale – non possono essere messi al servizio né di guerre, né di operazioni commerciali che alimentano crisi umanitarie e violazione dei diritti umani”.

“Il nostro Paese – conclude Massafra – deve avere porti aperti per le persone e porti chiusi per le guerre”.

La  protesta dei portuali genovesi  con lo slogan  “Porti chiusi alla nave delle armi Saud”  coinvolge decine di associazioni in tutta Europa. In Italia la Cgil è in prima fila.