Il ruolo delle donne, le loro lotte, hanno casa nella CGIL, nello SPI e nei loro Statuti: innanzitutto la Norma Antidiscriminatoria che  risponde, non ancora totalmente, alla “parità di genere” e con il riconoscimento dei “luoghi delle donne” attraverso i Coordinamenti delle donne (art.23 Statuto SPI).

I Coordinamenti:

  • si costituiscono ai vari livelli dell’organizzazione su proposta e iniziativa autonoma delle donne SPI CGIL
  • sono sedi di relazione politica tra le donne e di comunicazione e confronto tra le diverse esperienze, progetti, forme di aggregazione
  • elaborano autonomamente proposte e iniziative al fine di superare condizioni di organizzazione pregiudizievoli per le donne, anche riguardo all’esperimento di specifiche azioni presso gli organi competenti.

I Coordinamenti hanno poi diritto di avanzare proposte in merito ai contenuti rivendicativi di politica economica e sociale; hanno diritto di proposta sulla definizione dei criteri per le candidature a cariche esecutive

Il Coordinamento nazionale donne SPI CGIL convoca almeno una volta tra un Congresso e l’altro l’Assemblea nazionale delle pensionate con lo scopo di discutere il programma generale di lavoro dei vari Coordinamenti.

In Piemonte le donne dello SPI sono organizzate nelle diverse articolazioni,  dalle Leghe nel territorio, a livello provinciale (Responsabile Lucia Centillo), a livello regionale (Responsabile Assunta De Caro).

Queste le principali priorità su cui organizzare l’elaborazione e le iniziative:

  • la redistribuzione tra i generi del lavoro di cura e domestico, la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro,
  • la necessità di garantire adeguati livelli di welfare (in particolare in ambito socio-sanitario e nei servizi educativi) ed efficaci investimenti nel campo dei  servizi utili alla la qualità della vita delle persone, per contrastare povertà e solitudine
  • la valorizzazione previdenziale e fiscale, nonché il riconoscimento economico, del lavoro di cura per figli e per  familiari non autosufficienti
  • la Medicina di Genere, quale fondamentale strumento di appropriatezza di diagnosi e cura nella tutela e nella promozione della salute, affinché diventi pratica ordinaria nella programmazione e nell’erogazione dei servizi e patrimonio culturale diffuso tra professionisti e per la cittadinanza
  • i bilanci di genere, in funzione della straordinaria  valenza di equità e di trasparenza che possono rappresentare per l’orientamento e la valutazione delle politiche e per l’allocazione delle risorse
  • il contrasto alla violenza maschile contro le donne, alle molestie e ai ricatti sessuali nei posti di lavoro e i maltrattamenti delle persone anziane e delle persone anziane malate
  • l’importanza di buone pratiche promosse dall’organizzazione per consolidare nella comunità e nei territori il rapporto con le giovani generazioni e con le diverse culture, per favorire il sostegno e la solidarietà alle fasce più fragili della popolazione, per rinforzare memoria storica e conoscenza attraverso il confronto e  la diffusione di esperienze educative (progetto “se non sai non sei”) e culturali (Teatro).

PROGETTI