CONGRESSO DELLA FAMIGLIA. ASSOCIAZIONI E MOVIMENTI A VERONA IL 30 MARZO
“Verona libera, Italia laica” è la parola d’ordine della società civile nazionale e internazionale che si mobilita il 30 marzo nella città ormai simbolo degli attacchi ai diritti delle donne, sede del World Congress of Families.
Ippfen (International Planned Parenthood Federation European Network) e Uaar (Unione degli Atei e degli
Agnostici Razionalisti) in collaborazione con Rebel Network, insieme ad una vasta rete di associazioni e movimenti, tra cui la Cgil, si danno appuntamento a Verona “per denunciare – si legge in una nota –quello che si è autodefinito il Congresso mondiale delle Famiglie: l’iniziativa internazionale omofoba contro la libertà e l’autodeterminazione delle donne e contro l’autodeterminazione delle scelte affettive e familiari”.
Con un convegno, il 30 marzo (dalle 9 alle 13, presso l’Accademia dell’Agricoltura, Lettere e Scienze, in via del Leoncino 6) “diamo vita – informano gli organizzatori – a uno spazio comune di impegno, unità e mobilitazione per tutta la società civile e i movimenti, che sia una opportunità di proposta costruttiva prima del corteo di protesta del pomeriggio”.
Il Congresso mondiale delle Famiglie è un evento che, cosa grave in uno stato laico, al di là del formale ritiro del patrocinio annunciato dal premier Conte, vede un pieno avallo del Governo Italiano a questa iniziativa, con la partecipazione di numerosi ministri, a partire dal vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini, a quello della Famiglia Lorenzo Fontana e dell’Istruzione Marco Bussetti, fino al governatore del Veneto Luca Zaia e al sindaco di Verona Federico Sboarina.
Da qui “la necessità di creare una nuova alleanza tra associazioni della società civile, con gli uomini e le donne delle tante associazioni e movimenti per affrontare le sfide che abbiamo davanti e per una mobilitazione civica che vada oltre Verona”.
La costruzione di una potente rete, “è fondamentale – sottolineano i promotori – per parlare un linguaggio corale, forte e costruttivo. Necessaria, tanto più oggi, di fronte ai violenti e reiterati attacchi alla libertà di donne e uomini, in particolare ai diritti conquistati negli anni passati dall’iniziativa politica del movimento delle donne, che grazie
alle battaglie democratiche insieme a chi si batteva per la laicità dello Stato, seppe imporre nella società italiana i temi dell’autodeterminazione, dei diritti e della libertà”.
La Cgil parteciperà alla manifestazione: “La protesta – spiega Susanna Camusso, ora responsabile delle politiche di genere del sindacato – è stata organizzata da associazioni e movimenti per contrastare il tentativo delle destre mondiali, a partire da ministri del governo italiano, di “affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società”, come si legge sul sito del congresso”.
Nella mattina dello stesso giorno, la Cgil insieme a Cisl, Uil e molte altre associazioni parteciperanno all’incontro pubblico dal titolo ‘Liber.e di scegliere’, che sarà seguito da un flash mob.
LE ASSOCIAZIONI CHE HANNO ADERITO ALL’APPELLO:
Agedo, Arci Nazionale, Arcigay, Associazione Lesbica Femminista Italiana: ALFI Nazionale, Allout, Associazione Radicale Certi Diritti, Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Comitato Popolare Difesa Beni Pubblici e Comuni “Stefano Rodotà”, Cooperativa Giancarlo Siani – Libera, Coordinamento Torino Pride, Differenza Donna, Edge, D.i.Re Donne in rete contro la violenza, Famiglie Arcobaleno – Associazione genitori omosessuali, GayNET, I sentinelli di Milano, IPPFEN, MIT – Laiga – Libera Associazione Italiana Ginecologi per l’applicazione della legge 194/78, Movimento Identità Trans, Movimento per i beni comuni, Rebel Network,Rete Educare alle differenze, Se Non Ora Quando –Torino e Ufficio Nuovi Diritti CGIL Nazionale, Via di donna.