Roma, 9 febbraio 2019, piazza San Giovanni:

lo spettacolo di questa piazza così piena, così grande.

 

Il segretario generale della Cgil dal palco della manifestazione nazionale #FuturoAlLavoro con Cisl e Uil, a sostegno della piattaforma unitaria dei sindacati : “Noi vogliamo la giustizia sociale e chiediamo che al centro tornino le persone e il lavoro dignitoso. Il governo apra una vertenza, ascolti le nostre proposte, o non ci fermeremo qui

Noi siamo il cambiamento e chiediamo il cambiamento delle politiche del Paese”, spiega Landini: “….non un lavoro qualsiasi, bensì un lavoro dignitoso e che non renda poveri”.

Il segretario generale della Cgil ha rimarcato che “abbiamo bisogno di unire il Paese e non di dividerlo. Il mondo del lavoro, che oggi è qui unitariamente, ha imparato sulla propria pelle che occorre fare di tutto per impedire che ci sia competizione tra lavoratori: questo si può ottenere soltanto assicurando a tutti gli stessi diritti e le stesse tutele. La competizione deve essere sulla qualità o sull’innovazione, non sui diritti e sul salario”.

Maurizio Landini, dopo aver ha poi rimarcato “i valori irrinunciabili del sindacato, che sono l’antifascismo e l’antirazzismo” e la necessità di vedere “applicata pienamente la Costituzione”, ha ricordato come “questi ultimi venti anni di austerity e di mano libera al mercato abbiano provocato l’aumento delle disuguaglianze, dell’ingiustizia sociale, della precarietà, oltre all’esplodere della questione ambientale e del riscaldamento globale”.

C’è dunque “non solo l’urgenza di difendere i diritti, ma di usare l’intelligenza di tutti per pensare un nuovo modello di sviluppo, orientato alla qualità del lavoro e delle produzioni”.

Una domanda di cambiamento che “va rivolta anche fuori dell’Italia: a chi pensa di dividere l’Europa, rispondiamo che tutti uniti dobbiamo costruire l’Europa dei diritti e del lavoro. L’obiettivo è unire in Italia e unire tutti i sindacati in Europa: non è semplice, ma dobbiamo avere il coraggio di osare”.